Lo scorso 31 luglio l’Assemblea legislativa della Regione Veneto ha approvato, all’unanimità, il Progetto di Legge n. 394/2019. Un progetto di legge che riconosce l’esistenza del Controllo di Vicinato e ne sancisce l’importanza sociale, prima ancora che istituzionale.
La legge regionale così licenziata, rubricata“Norme per il riconoscimento ed il sostegno della funzione sociale del controllo di vicinato nell’ambito di un sistema di cooperazione interistituzionale integrata per la promozione della sicurezza della legalità”, si pone l’obiettivo di sostenere il progetto Controllo di Vicinato, coordinando le azioni che le singole Istituzioni possono mettere in campo per prevenire fenomeni delittuosi, di degrado sociale e delinquenza urbana, attraverso il costante dialogo e l’instaurazione di un legame di fiducia reciproca tra Istituzioni e cittadini.
La legge, nei suoi 7 articoli, promuove la diffusione di specifiche linee guida per la realizzazione del progetto e sostiene i Comuni che intendano aderirvi anche attraverso l’erogazione di contributi economici per l’installazione di cartellonistica stradale, la fornitura di materiale informativo o l’istituzione di un’applicazione utile a rendere più agile il predetto dialogo e, conseguentemente, rendere sempre più efficiente l’azione delle forze dell’ordine, finalizzata alla prevenzione del rischio.
Una specifica previsione, inserita nel testo della legge, spicca in particolar modo tra le altre e, a nostro avviso, rappresenta il passaggio di maggior importanza: all’art. 3, comma 2 lettera d) la Giunta regionale prevede programmi di interventoanche finalizzati alla “promozione, sostegno e realizzazione di iniziative conoscitive e di progetti scolastici di sperimentazione didattica ed educativa all’interno degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado”. Attraverso tale previsione pare proprio che la Giunta regionale voglia stimolare e coltivare il senso civico delle nuove generazioni, riconoscendo il Controllo di Vicinato come un “momento di crescita consapevole della coscienza civile, costituzionale e democratica, sui temi della sicurezza partecipata e delle legalità”.
A nostro parere questo è l’aspetto forse più importante dell’intero testo di legge.
Informare e formare i cittadini, a partire dai più giovani, alle logiche della prevenzione e della riduzione del rischio è esattamente la chiave di volta che consente di rendere un ambiente più sicuro e, conseguentemente, ridurre l’esposizione a comportamenti devianti e azioni delittuose.
Come ben argomentato nel preambolo al testo di legge, il controllo di vicinato “si fa soprattutto attivando la solidarietà tra vicini, tra gli abitanti e tra gli esercenti”. Uno dei passaggi fondamentali del progetto è, appunto, “l’attivazione di un sistema di relazione che ha a che fare con lo sviluppo di comunità: quindi prevenzione, promozione della sicurezza urbana, sviluppo di comunità attraverso una maggiore coesione sociale e solidarietà”. Il buon vicinato ha a che fare con relazioni virtuose e consapevolezza del contesto, le quali diventano conoscenza reciproca che, a sua volta, si trasforma in naturale controllo del territorio.
Con questa legge, inoltre, il legislatore non ha inteso “appropriarsi” del progetto, al contrario ha chiaramente ed inequivocabilmente voluto porsi come facilitatore, riconoscendo ciò che già spontaneamente si è creato nel territorio(grazie al lavoro attivo e costante dei volontari che da anni si impegnano per la diffusione del progetto, la costituzione e la formazione di nuovi gruppi di controllo di vicinato), orientando la propria azione verso il supportoe la formazionedei gruppi, attraverso concrete azioni presso tutte le Istituzioni e gli Enti pubblici del territorio. A tal fine, infatti, all’art. 3 la Giunta regionale si pone l’obiettivo di favorire la conoscenza, lo sviluppo e il radicamento del controllo di vicinato all’interno del territorio regionale mediante la definizione di specifici programmi di intervento, anche grazie all’attivazione di sportelli informativi all’interno dei Comuni, oltre alle già citate iniziative conoscitive e progetti scolastici per la stimolazione della coscienza civile, costituzionale e democratica dei più giovani, il tutto attraverso la promozione di specifici protocolli d’intesa e patti per la sicurezza urbana da siglare con le Autorità preposte. Rilevante anche la previsione di programmi di intervento in attività di ricerca, documentazione, comunicazione ed informazione sulle azioni realizzatee di analisi dei risultati conseguiti in materia di sicurezza e legalità.
Allora, per quanto ci riguarda, facciamo i nostri complimenti alla Regione Veneto per l’approvazione di questa legge, sicuramente utile, ben orientata e, soprattutto, equilibrata oltre che rispettosa della volontà dei cittadini in riferimento ad una problematica spinosa come quella della sicurezza.
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