Webinar, lunedì 18 maggio 2020, ore18.30
Ne parliamo con:
Sergio Premoli (psicanalista, docente e saggista)
Paola Baratelli (avvocato penalista del Foro di Milano)
“Dobbiamo andare verso una concezione della giustizia non più orientata all’adesione nei confronti di principî astratti (vendetta, contrappasso), ma rivolta al conseguimento di risultati concreti da un punto di vista materiale, sociale e psicologico. La scelta a favore di una prospettiva incentrata sul danno e sulla responsabilità ha delle ricadute anche sul versante del diritto in quanto promuove una giustizia riparativa e non retributiva che vede la reazione come una condanna all’espiazione di una colpa e non alla riabilitazione del colpevole ed al ristabilimento dello status anteriore. Esistono varie forme di reazioni nei confronti del torto ed è utile capire quali siano le condizioni che permettono di attivare una reazione che sia al servizio della cura e non sia l’espressione di un controllo o di una restrizione indebita e di una esclusione. Il punto di partenza della riflessione riguarda la chiarificazione delle due forme della nostra capacità di valutazione: il giudizio di fatto e quello di merito. Il primo riguarda l’aspetto oggettivo delle azioni, mentre il secondo rimanda agli aspetti soggettivi dell’agente. L’habitus culturale ci porta a non separare i due tipi di giudizio e questo produce il grave inconveniente di legare la valutazione di un errore (peccato, reato) di una persona (che riguarda la sua responsabilità), al giudizio di condanna morale della stessa (che riguarda la sua colpevolezza).Tale modalità d’uso della nostra facoltà giudicante riguarda anche l’esperienza soggettiva della coscienza morale che, in presenza di un errore, lo classifica subito come colpa e attiva il relativo “senso di colpa” che, per la psicoanalisi, non è conveniente ai fini di favorire una proficua gestione delle energie destinate alla riparazione del danno provocato a sé o agli altri. Si apre a questo punto l’alternativa tra una moralità della colpa e un’etica del danno che, promuovendo la rinuncia al diritto di condannare moralmente gli altri, potrà dare all’attività di vigilanza esercitata sul territorio, condiviso con una comunità di concittadini, il valore di una custodia capace di promuovere il benessere e la felicità delle persone.” (Sergio Premoli)
“Mi piacciono le due espressioni moralità della colpa ed etica del danno. Quando ci troviamo ad avere a che fare con un minorenne che ha commesso un reato, o meglio con chi ha commesso un reato da minorenne, la prospettiva dell’etica del danno e della responsabilità è quella che più permette di lavorare sul terreno del recupero. Il recupero è possibile se il punto di partenza è la consapevolezza del ragazzo e del suo agìto. Il procedimento a carico del minorenne e, poi, il processo (che tra l’altro, non è raro che si celebri quando oramai il ragazzo è già maggiorenne) è un luogo dove tutti gli operatori coinvolti lavorano in questa direzione: consapevolezza e recupero. Ma è chiaro che se, soprattutto con i ragazzi, l’ideale sarebbe dedicarsi molto alla prevenzione, impegnandosi, soprattutto nelle scuole, per costruire dei percorsi che permettano loro di sviluppare consapevolezza e di riflettere in maniera produttiva sulle conseguenze delle loro azioni. Quanto più investiamo nei ragazzi e costruiamo azioni concrete per evitare che si affranchino a circuiti devianti o per favorirne l’uscita in maniera definitiva, tanto più le nostre comunità saranno sicure. E diventeranno sempre più luoghi in cui ci si può fidare dei ragazzi che possono diventare parte attiva anche in azioni concrete di solidarietà. L’esperienza nelle scuole, anche in questo periodo di emergenza, ci dice che i ragazzi hanno bisogno anche di loro spazi in cui rendersi utili e sviluppare azioni di solidarietà. Una bella esperienza è, a Milano e in qualche comune della provincia, la creazione spontanea delle “Brigate volontarie di solidarietà” che si affiancano all’impegno della protezione civile nell’assistenza ai più deboli.” (Paola Baratelli)
Registrati per partecipare gratuitamente al webinar
e ricevere via email le credenziali di accesso.
100 posti disponibili.
L'evento sarà accessibile tramite la piattaforma Zoom ®. Puoi scaricare l’app di Zoom direttamente dal loro sito.