Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ha di recente firmato  tre decreti attuativi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Si riferiscono agli interventi sui porti, all'acquisto di autobus e di treni ecologici sulle linee regionali. Gli evidenti obiettivi di ammodernamento ed efficientamento, di acquisizione di mezzi di trasporto verdi (alimentati a metano, idrogeno oppure elettrici) si integrano con un'altra necessità essenziale: la sicurezza. Viene potenziata la videosorveglianza sui mezzi pubblici ed è questo il tema su cui incentriamo il nostro focus.

Prima di entrare nel vivo dell'argomento, riportiamo i dettagli sui tre decreti attuativi del PNRR firmati da Giovannini:

  • decreto n. 330 del 13 agosto 2021, che prevede interventi di ammodernamento ed efficientamento energetico dei porti per oltre 2,8 miliardi di euro in riferimento agli anni 2021-2026 finanziati con le risorse del Fondo Complementare;
  • decreto n. 315 del 2 agosto 2021, che rinnova il parco autobus per il trasporto pubblico extraurbano e suburbano per 600 milioni di euro. Anche in questo caso, gli interventi sono finanziati dal Fondo Complementare. Il 50% delle risorse è destinato al Sud (Campania, Sicilia, Puglia), il resto a Lombardia e Lazio. I nuovi autobus ecologici (alimentati a metano, idrogeno o elettrici) dovranno essere dotati sistema conta passeggeri attivo a prescindere dalla rilevazione con validazione elettronica dei biglietti, videosorveglianza, dispositivi per la localizzazione e di protezione del conducente, sistemi di areazione e climatizzazione, attrezzature per l'accesso e trasporto di persone a mobilità ridotta;
  • decreto n. 319 del 9 agosto 2021 per l'acquisto di treni elettrici o a idrogeno da destinare ai servizi ferroviari regionali per 500 milioni di euro (il 50% al Sud). I nuovi treni dovranno disporre di climatizzazione, prese per la ricarica delle bici elettriche, rete WiFi, sistema conta passeggeri a bordo, dispositivi per la localizzazione, sistemi di allarme al personale con citofonia, videosorveglianza interna ed esterna con telecamere e monitor.

Con la firma del ministro Giovannini le risorse sono sbloccate e potranno essere utilizzate a livello locale attraverso i relativi investimenti.

Videosorveglianza sui mezzi pubblici: serve più sicurezza

Baby gang, molestatori, ladri, aggressori, vandali, spacciatori, clandestini. Sui mezzi pubblici succede di tutto e da sempre manca la sicurezza per i passeggeri e per i conducenti.

Le persone sospette sono individuabili già appena mettono piede sul mezzo di trasporto: non rispettano le regole, non pagano il biglietto, non indossano la mascherina.

Insieme alla videosorveglianza avanzata sui mezzi pubblici sarà necessario anche il controllo del Green Pass. Dal 1° settembre fino al 31 dicembre 2021 (termine dello stato di emergenza) scatta l'obbligo di Green Pass per treni a lunga percorrenza, aerei, navi e traghetti rispettando determinate percentuali di capienza (80%).

Tra le misure di sistema indicate dalle nuove linee guida del Governo: obbligo di mascherina, dispenser per igienizzare le mani, sanificazione degli ambienti, vendita telematica dei biglietti, regolamentazione degli accessi, misurazione della temperatura, videosorveglianza nelle stazioni per monitorare i flussi ed evitare gli assembramenti. Nel settore del trasporto pubblico locale torna la figura del controllore.

Videosorveglianza avanzata sui mezzi pubblici: caratteristiche tecniche

La principale funzione della videosorveglianza anche sui mezzi pubblici è quella di deterrenza degli atti criminali. Le telecamere trasmettono alle centrali operative immagini il più possibile nitide di ciò che accade all'interno del veicolo. In questo modo, consentono interventi puntuali e mirati da parte delle Forze dell'Ordine in caso di reato fornendo immagini di elevata qualità da utilizzare in sede investigativa e di processo.

Stazioni ferroviarie, metropolitane, treni, autobus sono ambienti complessi da gestire in termini di sicurezza sia per i volumi dei passeggeri sia per l'imprevedibilità dei loro comportamenti.

Le caratteristiche ideali dei sistemi di videosorveglianza sui mezzi di trasporto pubblico sono i seguenti:

  • telecamere a circuito chiuso (TVCC) con registrazione continua e ad alta risoluzione (o 4K) delle immagini, in grado di eseguire riprese fino a 60 fotogrammi al secondo;
  • compattezza e dimensioni ridotte;
  • capacità di ripresa in movimento, di sopportare vibrazioni (grazie al sistema di stabilizzazione elettronica dell'immagine EIS), colpi, urti e variazioni di temperatura, in grado di resistere alla polvere e all'acqua, di garantire continuità operativa (anche in galleria) e di riprendere anche in condizioni di luce non ottimali o in assenza di luce;
  • telecamere di rete integrata con sistemi audio a due vie e microfono integrato per rilevare suoni sospetti o emettere messaggi di dissuasione allo scopo di scoraggiare malintenzionati e prevenire incidenti;
  • modulo 'crash box' in grado di identificare accelerazioni e decelerazioni del veicolo in caso di anomalie come incidenti. Queste informazioni vengono automaticamente salvate, possono essere scaricate e conservate;
  • telecamere antivandalo, in grado di rilevare alterazioni della messa a fuoco ed eventuali blocchi all'obiettivo dovuti a vernice spray oppure oggetti;
  • supporto della rete WiFi e Mobile 3G e 4G;
  • presenza del sistema di localizzazione GPS (Global Positioning System) per consentire al centro di controllo di tracciare in tempo reale la posizione del veicolo ricevendo in diretta eventuali allarmi con riscontro video;
  • ripresa dal punto di vista del conducente se la telecamera è montata sul cruscotto del mezzo di trasporto, rivolta in avanti. Alcune telecamere possono essere installate anche nella zona retromarcia per registrare le immagini ed aumentare ulteriormente la sicurezza di bordo;
  • applicazioni di Intelligent Video come l'analisi video ed il conteggio dei passeggeri (utile per evitare assembramenti) grazie all'integrazione di un algoritmo e sensori posti in corrispondenza delle porte.

Videosorveglianza sui mezzi pubblici: indicazioni del Garante Privacy

Telecamere di videosorveglianza sono presenti da diversi anni sugli autobus e sulle linee metropolitane delle maggiori città italiane (come Milano, Roma, Torino, Bologna, Genova) ed anche sui taxi di Milano, Roma e Napoli. 

Alla videosorveglianza si aggiunge un sistema di geolocalizzazione che permette agli operatori di sapere dove si trova il mezzo in caso di richiesta di soccorso.

Nell'ambito della videosorveglianza sui mezzi pubblici, quali sono le regole sulla privacy da rispettare?

Il provvedimento del Garante Privacy risalente al 2010, al punto 4.4, consente l'installazione di sistemi di videosorveglianza sui mezzi di trasporto pubblici in caso di concrete e documentabili situazioni di rischio, a patto che si rispettino due regole.

La prima regola è l'area inquadrata dalle telecamere: devono riprendere solo l'interno degli abitacoli, passeggeri e conducente. Non possono riprendere le persone che si trovano all'esterno del mezzo di trasporto pubblico. 

La posizione e la modalità di ripresa delle telecamere a bordo devono rispettare i principi di necessità, proporzionalità e finalità. Da evitare riprese dettagliate e particolareggiate quando non sono indispensabili.

La seconda regola da rispettare e l'informativa sulla privacy tramite cartello "Area videosorvegliata". Il cartello di avviso è sempre d'obbligo e va posto all'ingresso per informare subito i passeggeri della presenza della videosorveglianza e metterli nelle condizioni di scegliere se dare il consenso o meno alle riprese.

Un'informativa sulla privacy scarsamente visibile per dimensioni o posizionamento o non tempestiva è a rischio segnalazioni al Garante ed è soggetta a sanzioni penali.

Francesco Ciano

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